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Musica per adulti


NOVEMBRE 2016 - autoprodotto/ #.hashtag dischi 

 

“Musica per adulti”, perché l'amore ha una natura talmente complessa che solo gli adulti riescono ulteriormente a complicare.
Si intitola così il nuovo disco del mostruosus trio, a due anni dall'omonimo esordio, con il più tanti concerti sulle spalle e la volontà di fare evolvere il proprio suono, oggi più che mai abrasivo e in tensione. 
Energica, quadrata e scolpita con dedizione, la “Musica per adulti” equilibra i tre strumenti in modo minimale, dinamico e vibrante con profondi scatti di nervi. Il basso è a fondamento e sa cantare, la chitarra ha un colore sporco ma ancor più robusto e urticante (pur rimanendo classica), mentre la batteria essenziale è dotata di groove e suona poderosa. Tutto è riassumibile in tre parole: gravità, distorsione e intensità. Ovvero un'incessante e amorosa palpitazione cardiaca con pochi scampoli di quiete. 
“Dammi tutto l'amore / quello per cui si muore / nella gioia e nel dolore” cantano in “Ostinato amore” e potremmo considerare questi i versi programmatici di un disco che dell'amore canta tutto e il contrario di tutto, travolgendo e stravolgendo gli stereotipi. I testi, scarni e diretti, sono sensuali e poetici, procedono con un'andatura intenzionalmente ricorsiva e carica di parole di senso, inquiete, magari crudeli, ma catartiche. Una catarsi che è la vitale e inaspettata contraddizione dell'amore, come se Eros bestemmiasse tutti i santi, Beatrice si ubriacasse di retzina e la donna vampiro proteggesse un avvelenato succhiandogli tutto il sangue. L'amore dei MOOSTROO è sommamente carnale, ma è anche gabbia e salvezza, patibolo e luce, una questione di angeli e macellai che al contempo soffoca, incanta, uccide e rasserena. 

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MOOSTROO


MARZO 2014 - autoprodotto

 

“Quando è arrivato il momento di depositare il frutto del lavoro di un anno e mezzo, dopo un processo di metamorfosi, abbiamo fatto una scelta: facciamo da noi, ma con l'aiuto di uno scelto collaboratore.

Alla fine della nostra attenta ricerca abbiamo stanato Stefano Gipponi e ci siamo accampati nell'ovile de Le Capre a Sonagli.

Messa in moto la macchina, ecco le nove canzoni del disco, masticate, digerite ed espulse con godimento e liberazione. Il disco suona rock, ma non significa nulla; sono solo canzonette e a canzoni non si fan rivoluzioni. Si tratta forse di ballate d'amore e di morte, dolci e crude, appese e pesanti, sognanti e disilluse. Le parole pesano per scelta e fanno ridere a caso. La musica è dura ma cantabile. Siamo un basso a due corde, una batteria essenziale e una chitarra classica distorta. La post-produzione è ridotta. Ciò che nell'ovile abbiamo cercato è un bel suono, il più vicino alla nostra realtà e dotato di carattere”. 

Note

Registrato nell'ovile de Le Capre a Sonagli

a fine estate 2013. Chiuso a Gennaio 2014. 

Al mix Stefano Giupponi e Francesco Pontiggia.

Assistenti di studio Teo Lodetti & Enrico87 Brugali.
Mix finale di Francesco Invernici Omicron Studio.

 

STORIE DI UN IMPIEGATO
 

Storiediunimpiegato è un disco plurale, riletto dagli artisti di Mandala Concerti in collaborazione con Emiliano Merlìn (unòrsominòre) e capibarac.

https://www.facebook.com/storiediunimpiegato

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